SAN GIORGIO E IL DRAGO

Realizzazione a cura di
Labortemporis (Marco di Sarò) e Viduquestla

Trovare un premio per il TORNEOINARMATURA è una sfida che implica diversi fattori, si parte ovviamente dalla ricerca storica per individuare un oggetto inusuale, che sia ben documentabile e che incarni lo spirito di questo magnifico evento .
Altro fattore fondamentale consiste nel coinvolgere nella sua realizzazione artigiani italiani, questo perché crediamo fortemente in quelle piccole realtà artigianali che portano avanti antichi mestieri, ponendo così sotto i riflettori le grandi eccellenze del nostro paese.

Quest'anno come premio abbiamo deciso di realizzare un pendente, un oggetto particolare, prendendo spunto da diversi originali di manifattura italiana, tedesca ed inglese che si trovano in diversi importanti musei italiani ed esteri. Parlando di pendente si può pensare ad un accessorio piuttosto banale, forse scontato, ma qui interviene la storia e la bravura dei nostri artigiani.


Il pendente si compone di due parti così come sono i due artigiani che hanno dato la vita a questo gioiello rinascimentale.
La parte in metallo, le sue incisioni e dorature sono opera di MARCO DI SARO' in arte LABORTEMPORIS che , anche quest'anno come SPONSOR UFFICIALE dell'evento, ha voluto donare il suo tempo e la sua professionalità per la realizzazione di questo stupendo pendente di forma circolare realizzato in argento, sul retro troviamo l'iscrizione IHS incisa e dorata, mentre nella parte frontale si trova una cornice finemente cesellata su uno sfondo in oro.

All'interno di questa cornice la parte commissionata a VIDUQUESTLA (EZIO ZANINI), che ha intagliato nella madreperla riproponendo una delle opere iconografiche quattrocentesche più conosciute: San Giorgio a cavallo che sta per sferrare il colpo finale al drago, sullo sfondo a sinistra la dama assiste all'uccisione, mentre sulla destra su una rupe vi è un castello. Ovviamente oltre al simbolismo legato alla leggenda e al Santo che è protettore degli uomini in arme, vi è un simbolismo legato anche all'evento.

La potenza della scena in primo piano, la lotta tra San Giorgio e il Drago,  la spada alzata al cielo, il tutto a rappresentare il torneo in quanto fatto d'arme che richiede non solo forza ma anche coraggio e purezza di spirito, la dama sullo sfondo rappresenta la dolcezza e la fastosità della vita di corte e il castello sulla rupe ricorda la Fortezza di San Leo sede dell'evento.

Sul retro il trigramma IHS , simbolo riportato in auge nel XV secolo da Bernardino da Siena, utilizzato non solo per la sua forte valenza religiosa, si trova spesso in ambito non religioso, su oggetti di diversa fattura e materiale, come auspicio di buona fortuna o benedizione per il possessore. 
Spesso interpretato in diversi modi, da noi viene interpretato come fece San Bernardino da Siena (che predicò anche a Forlì, città natale dell'associaizone che organizza l'evento) nella semplice abbreviazione del nome Gesù, così come appare nei primi documenti del III secolo.

Un premio esclusivo per un evento esclusivo, ricco di simbologia e significati e riconducibile a diversi originali da cui abbiamo preso spunto non solo per la sua realizzazione ma anche per gli stessi metodi di costruzione.

La passione e la maestria donataci, da due tra i più bravi artigiani del vecchio continente in questo pezzo unico, darà un ulteriore spinta ai valorosi uomini d’arme che entreranno nello steccato della Fortezza di San Leo, i prossimi 18-19 giugno 2016.


Riferimenti Storici
L'idea di questa tipologia di premio è ripresa da un Medaglione circolare di manifattura milanese e provenienza Sforzesca conservato presso l'Instituto de Valencia de Don Juan (inv.4229) di Madrid, che abbiamo avuto modo di visionare durante la Mostra "Oro dai Visconti agli Sforza. Smalti e oreficeria nel ducato di Milano", tenutasi presso il Museo Diocesano di Milano.

Il medaglione preso in esame, realizzato in argento con alcune dorature,  propone la scena della crocifissione finemente intagliata nella madreperla.
L'intaglio da noi proposto è ripreso da due diversi pendenti :
-Victoria and Albert Museum (A-77-1923) 1460 area tedesca 
-Metropolitan Museum or Art New York (1986.10) tardo XV secolo sempre area tedesca.

Sui diversi originali studiati è difficile capire il metodo di blocco della decorazione in madreperla all'interno del pendente, tra i diversi modelli abbiamo preso ad esempio alcuni pendenti di area inglese e germanica presenti al Victoria & Albert Museum di Londra in particolare l'esemplare A.56-1929 di area tedesca e datato seconda metà del XV° secolo, in cui è possibile vedere il sistema per il fissaggio delle due valve realizzato ripiegando la cornice anteriore su quella posteriore .

La lavorazione della parte in argento del pendente realizzata a bulino, è ripresa da una serie di pendenti  italiani (area milanese) della seconda metà del XV secolo conservati presso il Metropolitan Museum or Art New York, in particolare i modelli 17.190.966 e 17.190.968, in cui è possibile distinguere una lavorazione a bulino e successiva niellatura.

 

 

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